La crisi, gli ebook e i club del libro

papiro
A leggere i dati sull'andamento del mercato editoriale c'è da farsi venire i brividi. Non entro nel dettaglio perché non sono un esperto del campo ma la sostanza è che da un anno all'altro si perdono centinaia di migliaia di lettori e il calo delle vendite di libri si misura con percentuali a doppia cifra. Parallelamente aumenta il numero di libri pubblicati ma questo è un (apparente) paradosso di cui magari parlerò un'altra volta.
Le cause di questa crisi sono probabilmente più d'una: internet, la televisione e il macello sociale al quale i governanti di mezzo mondo ci stanno conducendo, tanto per dire due o tre banalità. Ma nemmeno di questo volevo parlare.
Quello che mi interessa è capire se l'editoria digitale possa avere un ruolo nel migliorare almeno un po' la situazione. Qui in Italia gli ebook stentano a decollare, anche se vanno un po' meglio di uno o due anni fa. Eppure a me pare che andrebbe più sfruttata e spinta una tecnologia che permette di far sparire nel nulla una parte importante e costosa dell'intero processo produttivo: magazzini? Scorte? Distribuzione? Puff, via, un ebook deve costare non più della metà della versione cartacea. Preciso subito: non parlo di abolire le case editrici, credo che l'editore debba continuare a fare la sua parte soprattutto nella fase di creazione del libro (ma la possibilità di autoprodurre facilmente i propri ebook potrebbe avere come piacevole effetto collaterale quello di far sparire gli editori a pagamento).
Chi legge questo blog sa che io sono un fanatico dell'iPad, che uso anche come lettore di libri digitali; ma per i "semplici" amanti della lettura, quelli a cui non servono tutte le diavolerie di un tablet, un banale, leggero e possibilmente facile da usare lettore di ebook, che sia in grado di leggere tutti i formati (capito, Kindle?) potrebbe essere la manna dal cielo.
Certo, gli e-reader costano. Ma se io fossi un editore, o meglio ancora se io fossi il titolare di una libreria online, il lettore di ebook lo regalerei! Direi al potenziale acquirente: il lettore te lo regalo (o te lo faccio pagare pochissimo, una frazione del prezzo di costo), tu in cambio sottoscrivi un abbonamento in base al quale ti impegni a comprare due ebook al mese scelti dal mio catalogo, per almeno due anni. È il meccanismo con cui i gestori telefonici oggi vendono gli smartphone: invece di pagarlo qualche centinaia di euro lo prendi gratis o quasi, con l'obbligo di rimanere abbonato per due anni a quel determinato gestore. È anche quello che facevano i club del libro tanti anni fa (ve lo ricordate il Club degli Editori?), solo che in quel caso si risparmiava sul prezzo dei libri, dal momento che lo strumento di lettura ce l'avevamo incorporato e lo chiamavano "occhi"...
Secondo me potrebbe funzionare.
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